Cari soci, sotto la comunicazione inviata al presidente della Regione Campania De Luca con una serie di proposte del comparto vitivinicolo campano per il contrasto degli effetti dell’epidemia “Covid-19”, a firma di tutti i consorzi di tutela campani.
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Al Presidente della REGIONE CAMPANIA
Dott. Vincenzo De Luca
Via S. Lucia, 81 – 80132 Napoli
seg.presidente@regione.campania.it
e p.c.
On.Nicola Caputo
segreteria.caputo@regione.campania.it
Oggetto: Proposte del comparto vitivinicolo campano per il contrasto degli effetti dell’epidemia “Covid-19”
Egr. Presidente,
nel ringraziarLa per l’impegno profuso nell’affrontare con la determinazione e tempestività la crisi che stiamo vivendo, Le confermiamo che siamo al suo fianco nel richiamare tutti al senso di responsabilità per tutelare la salute dei cittadini campani.
In qualità di rappresentanti del comparto vitivinicolo di qualità certificata a DO e IG della Campania, realtà che ha una straordinaria importanza strategica per lo sviluppo del nostro territorio (100 milioni di euro di valore alla produzione), Le evidenziamo la necessità di interventi urgenti e indifferibili (a livello europeo, nazionale e regionale), allo scopo di consentire la tenuta del nostro comparto, ma anche per continuare a operare e a effettuare investimenti.
In qualità di rappresentanti del comparto vitivinicolo di qualità certificata a DO e IG della Campania, realtà che ha una straordinaria importanza strategica per lo sviluppo del nostro territorio (100 milioni di euro di valore alla produzione), Le evidenziamo la necessità di interventi urgenti e indifferibili (a livello europeo, nazionale e regionale), allo scopo di consentire la tenuta del nostro comparto, ma anche per continuare a operare e a effettuare investimenti.
In qualità di rappresentanti del comparto vitivinicolo di qualità certificata a DO e IG della Campania, realtà che ha una straordinaria importanza strategica per lo sviluppo del nostro territorio (100 milioni di euro di valore alla produzione), Le evidenziamo la necessità di interventi urgenti e indifferibili (a livello europeo, nazionale e regionale), allo scopo di consentire la tenuta del nostro comparto, ma anche per continuare a operare e a effettuare investimenti.
Cordiali saluti
Firmato
Cesare Avenia, presidente Consorzio di Tutela dei vini D.O.C. Caserta t Stefano Di Marzo, presidente Consorzio Tutela Vini d’Irpinia Andrea Ferraioli, presidente Consorzio Vita Salernum Vites Ciro Giordano, presidente Consorzio Tutela Vini Vesuvio Libero Rillo, presidente Sannio Consorzio Tutela Vini.
PROPOSTE PER L’EMERGENZA SOCIO-ECONOMICA DELLA REGIONE CAMPANIA COMPARTO VITIVINICOLO
PROPOSTA DI MISURE DI SOSTEGNO COMPARTO VITIVINICOLO
1.1. Liquidità: Intervento finalizzato all’aumento della liquidità delle aziende vitivinicole, come elemento fondamentale per la tenuta del sistema, per continuare a operare e a effettuare investimenti. Tale liquidità deve essere assicurata prevedendo e ampliando i differenti strumenti previsti dal decreto c.d. “Cura Italia”, dal fondo per le PMI, al fondo di garanzia pubblica mediante CDP, mediante la concessione di contributi per l’adozione di misure ad hoc: la rinegoziazione del debito, rimodulando le condizioni (piano di ammortamento e tasso di interesse) dei finanziamenti, anche perfezionati tramite il rilascio di cambiali agrarie, in essere al 31 gennaio 2020, affinché le operazioni rinegoziate, risultino meno gravose e consentano alle stesse aziende di continuare l’attività di impresa;
la concessione di contributi in conto interessi attraverso l’ausilio delle Regioni, per finanziare il fabbisogno di capitale circolante connesso all’impatto negativo derivate dall’attuale situazione emergenziale riconosciuta come evento eccezionale e di grave turbamento dell’economia ai sensi dell’art. 107 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea;
lo sviluppo di garanzie sui crediti. Alla ripresa delle movimentazioni verso il canale HORECA o anche attraverso i canali di distribuzione esteri, i flussi finanziari per il pagamento del venduto saranno per lo meno incerti, occorrerà pertanto mettere in funzione opportune garanzie sui crediti per i nuovi ordini per fornire un quadro di certezza per le aziende, ad esempio attraverso il meccanismo del pegno rotativo di prodotti DOP e IGP (se non già approvato nella conversione del decreto Cura Italia);
eliminazione di interessi e sanzioni, nonché dilazione a 120 rate mensili, senza richiesta di requisiti, per le cartelle emesse dalla Agenzia della Riscossione e per gli avvisi dell’Agenzia delle Entrate.
1.2. Contributi: per il superamento della crisi causata dalla forte riduzione di richiesta del mercato dovuta al COVID 19, prevedendo di erogare un contributo finanziario ad impresa da determinare in modo proporzionale al fatturato aziendale dell’annualità precedente.
1.3 Moratoria pagamenti: tanto in termini di “moratoria fiscale” e di ristoro di cadute di fatturato e di danni, quanto in termini di impulso all’erogazione del credito. Cruciale l’estensione della moratoria sui mutui e sulle scadenze fiscali e contributive, rivendendo i limiti rispetto ai beneficiari. Moratoria straordinaria delle piccole e medie imprese con intervento del Fondo di Garanzia PMI (articolo 56 del decreto Cura Italia, la misura consiste in una “moratoria straordinaria” volta ad aiutare le micro, piccole e medie imprese a superare la fase più critica della caduta dell’attività connessa con l’epidemia Covid.
Possono beneficiare della moratoria, facendone richiesta alla banca o altro intermediario finanziario, le micro, piccole e medie imprese italiane che alla data di entrata in vigore del decreto hanno in essere prestiti o linee di credito da banche o altri intermediari finanziari. Per i mutui e gli altri finanziamenti a rimborso rateale, si prevede che il pagamento delle rate o dei canoni di leasing in scadenza prima del 30 settembre 2020 è sospeso fino a tale data e il piano di rimborso delle rate o dei canoni oggetto di sospensione è dilazionato).
Proposta: per una reale efficacia della norma su tutto il tessuto produttivo si propone di estendere fino al 30 aprile 2021 i termini di sospensione previsti per il pagamento delle rate o dei canoni di leasing dei mutui e degli altri finanziamenti a rimborso rateale, nonché del rimborso in unica soluzione dei finanziamenti non rateali.
Rinvio del termine di pagamento della prima rata l’IMU dell’anno 2020 (ora prevista al 30/6/2020) fino al 30/11/2020 e della seconda rata dell’anno 2020 (ora prevista al 16/12/2020) fino al 16/2/2021.
1.4 Ammortizzatori sociali: richiesta di conferma e rafforzamento degli ammortizzatori sociali messi a disposizioni dal governo (CIG in deroga) e che essi vengano condizionati per quanto riguarda l’agricoltura (ammortizzatori sociali su misura per le imprese agricole che, da una parte necessitano di un supporto ai pagamenti dei salari e, al tempo stesso, necessitano di risorse umane per continuare il lavoro in vigna e in cantina). Necessario promuovere un accordo con il sistema bancario per l’anticipo dei relativi pagamenti, in modo da assicurare l’immediato accesso delle imprese alla necessaria liquidità.
1.5 Credito d’imposta: Per evitare anticipazioni d’imposta in situazione di grave crisi di liquidità, è opportuno introdurre un particolare credito d’imposta, in base all’art. 107, par. 2, lett. b), del Trattato di Funzionamento dell’Unione Europea (TFUE), riguardante la compatibilità degli aiuti di stato in caso di calamità naturali ed eventi eccezionali. La misura deve riguardare le aziende che presentano evidenza contrattuale di mancato guadagno in relazione ai recessi anticipati per giusta causa o per contrazione degli ordinativi con evidenti effetti sul magazzino ed essere parametrata al corrispondente calo di fatturato registrato in ciascun trimestre 2020 rispetto ai ricavi o compensi relativi ai medesimi periodi con riferimento ad uno o più esercizi precedenti.
Con riguardo al primo trimestre 2020 queste informazioni possono essere agevolmente riscontrabili attraverso i flussi di fatturazione elettronica e trasmissione telematica dei corrispettivi. La misura deve caratterizzarsi per operatività ampia ed immediata, consentendo la compensazione già in sede di versamento dei tributi e contributi sospesi sulla base delle disposizioni introdotte per contrastare l’emergenza “Coronavirus”, comprese le somme relative alle diverse forme di rateizzazione in essere ed i tributi locali.
1.6 Fondo centrale di garanzia PMI (articolo 49 del decreto Cura Italia): In relazione all’emergenza epidemiologica, l’articolo 49 propone ulteriori interventi del fondo di garanzia PMI che costituiscono una deroga alla ordinaria disciplina del Fondo stesso. Per tale finalità, sono assegnati all’ISMEA 80 milioni di euro per l’anno 2020.Si accoglie con favore la previsione di un fondo di garanzia “preferenziale” per le imprese agricole.In tal senso, la dotazione assegnata al fondo dovrebbe essere aumentata e previsto un criterio di priorità di accesso per quelle imprese agricole, come le imprese vitivinicole, danneggiate dalla crisi in atto che ricavano la maggioranza del proprio fatturato mediante gli esercizi commerciali che hanno sospeso la propria attività (es. bar, ristoranti, enoteche, alberghi) a causa delle disposizioni adottate dal Governo.
Moratoria straordinaria delle piccole e medie imprese con intervento del Fondo di Garanzia PMIPer una reale efficacia della norma su tutto il tessuto produttivo si propone di sospendere per 12 mesi o fino al 28 febbraio 2021 le rate, quota capitale e/o quota interessi, relativamente a mutui e altri finanziamenti a rimborso rateale, anche perfezionati tramite il rilascio di cambiali agrarie , in scadenza prima del 31 dicembre 2020, con conseguente piano di rimborso delle rate oggetto di sospensione dilazionato unitamente agi elementi accessori (ad es. garanzie) e senza alcuna formalità, secondo modalità che assicurino l’assenza di nuovi o maggiori oneri per le imprese.
L’azzeramento degli incassi dovuto alla chiusura forzata del canale dell’on-trade, disposta dalle normative finalizzate a ridurre gli effetti del contagio, incide in misura estremamente negativa sulla situazione economico-finanziaria delle imprese e sulla loro capacità di adempiere alle obbligazioni contratte prima del manifestarsi dell’epidemia.Inoltre, una mancanza che riscontriamo in questo meccanismo è l’assenza di supporto alle medie/grandi imprese, aziende cioè con fatturato superiore a 50 milioni di euro. È necessario ampliare l’efficacia di tali misure anche alle aziende più strutturate.Dilazione e revisione interessi si mutui acquisiti per investimenti su impianti e attrezzature, in maniera di alleggerire le imprese nell’immediato di alcuni costi e dà modo di garantire la continuità d’impresa.
1.7 Rafforzamento del meccanismo di garanzia dello stato mediante CDP.
Il decreto-legge 17 marzo 2020 prevede una serie di disposizioni in materia di credito alle imprese, introducendo diversi strumenti o rafforzandone alcuni già esistenti (ad es., all’articolo 49, il fondo di garanzia per le PMI).Tra i vari strumenti a sostegno della liquidità delle imprese, il decreto Cura Italia, prevede un meccanismo di garanzia di ultima istanza da parte dello Stato (articolo 57).
Viene, infatti, prevista la possibilità che gli interventi di Cassa Depositi e Prestiti in favore di banche e intermediari finanziari autorizzati all’esercizio del credito che erogano finanziamenti alle impreseA copertura delle garanzie dello Stato è istituto un fondo del MEF con dotazione di 500 milioni di euro in grado di attivare, secondo i calcoli del ministero dell’economia, circa 10 miliardi di euro. Occorre potenziare questo sistema a garanzia del credito delle imprese, assicurando una dotazione più importante.
1.8 Rilancio dell’immagine del Made in Campania: azioni di promozione volte a sostenere le imprese per evitare il collasso, da attuarsi in Italia e, in seguito, all’estero. Prevedere un sostegno concertato con la rete dei consorzi campani per: una prima azione di rilancio della promozione del comparto nel mercato nazionale, in combinazione con il settore turistico (alberghiero/enoturistico), per incoraggiare i consumi nazionali e al messaggio di riscoperta del turismo in Campania.
Si chiede lo stanziamento di un capitolo di risorse ad hoc per rilanciare i territori vitivinicoli e l’enoturismo; una seconda azione di rilancio delle azioni promozionali, mediante un piano straordinario di promozione “istituzionale” per rilanciare l’immagine e la reputazione del made in Campania nel mondo;
1.9 Mantenimento delle risorse del Piano Nazionale di Sostegno non impegnate nell’anno finanziario 2019/2020 e possibilità di utilizzare le medesime nella successiva campagna vitivinicola. Richiesta “congelamento” delle risorse del PNS da presentare alla Commissione Europea.
1.10 Misura vendemmia verde: attivazione misura “vendemmia verde” per contribuire al ripristino dell’equilibrio tra offerta e domanda in vista della futura campagna vendemmiale. Data la mancanza di mano di forza lavoro nella fase dell’anno nella quale essa è normalmente attivata (mese di giugno), è necessario procedere a uno spostamento del calendario, dando la possibilità di esercitarla nel mese di luglio.
1.11 Distillazione di emergenza: volontaria e non obbligatoria “condizionata” alla diminuzione delle rese: in ragione della particolare situazione di emergenza e con l’obiettivo di garantire l’equilibrio tra domanda e offerta nel mercato vitivinicolo, per la campagna 2020/2021, in deroga al comma 10 dell’articolo 8 della legge 238 del 12 dicembre 2016, la resa massima di uva per ettaro per i vini generici dovrà essere abbassata.
1.12 Meccanismi di gestione del mercato: In vista delle prossima campagna vendemmiale, attivazione, da parte della Regione Campania, degli strumenti di gestione delle produzioni di cui all’articolo 39 della legge 238/2016, nelle misure e modi da concordare con la filiera, in particolare:
Riserva vendemmiale/stoccaggio del prodotto.
Riduzione delle rese a livello di singola DO e IG.
Abbassamento delle rese per i vini non a IG.
Taglio di partite di vino IGP, atte o certificate DOP (aumento della percentuale ammessa a max 30% in luogo del 15% attuale).
1.13 Mercato: Fiscalità agevolata per il settore Horeca per l’acquisto del vino campano. La ristorazione campana è uno dei comparti più importanti della nostra economia, elemento di attrazione per il turismo, ma anche canale strategico per il cibo e il vino di qualità.
In questo momento di emergenza sanitaria, è necessario prendersi cura della ristorazione campana perché vuol dire prendersi cura del futuro dell’economia dei nostri territori caratterizzati da una significativa offerta di prodotti agroalimentari di qualità. Infatti, gran parte del fatturato delle cantine campane che producono qualità e tutelano il territorio, come anche quello degli artigiani del cibo di qualità e delle produzioni agricole tipiche, è rappresentato dalla ristorazione.
Defiscalizzazione dei fatturati realizzati con l’export. Possibilità di esporre in bilancio come spese pubblicitarie e promozionali i costi di ristorazione e ospitalità, tanto più se collegate a manifestazioni ed eventi in Italia ed all’estero, con la presenza di giornalisti e/o operatori professionali.
1.14 Semplificazione: tutte le procedure per accedere alle varie proposte di sostegno dovranno essere di facile accesso per le aziende agricole che ne faranno richiesta, e velocizzate per evitare che i danni diventino irreversibili.
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